Gli Atc portano in Procura il piano di abbattimento dei cinghiali

TERAMO – Una formale denuncia contro l’attuazione del piano di abbattimento selettivo dei cinghiali. A presentarla, in Procura a Teramo, il presidente dell’Atc Vomano, Franco Porrini, e il presidente dell’Atc Salinello, Francesco Sabini, che puntano il dito contro presunte irregolarità nella pianificazione delle attività di controllo sui cinghiali sull’intero territorio regionale. Porrini e Sabini nella loro denuncia hanno ricordato la delibera di Giunta regionale con cui veniva pianificato il controllo dei cinghiali che, secondo gli ambiti territoriali, presentava elementi di "forte criticità e manifesta illegittimità" di cui era stata resa edotta la stessa amministrazione regionale. Sotto accusa la mancata intesa con gli ambiti territoriali di caccia e l’omessa attività di prevenzione obbligatoria imposta dalle leggi nazionali e regionali oltre alla nomina di una nuova figura da parte della Regione, quella del responsabile di settore, avvenuta secondo gli Atc "senza indicare i criteri di nomina e i requisiti necessari". 

"Lo stesso presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso – scrivono – aveva indirizzato una lettera ai comandi provinciali della Polizia provinciale di tutta la regione con la quale invitava a sospendere ogni iniziativa legata al piano di controllo dei cinghiali per valutare eventuali modifiche e variazioni". Ma nonostante ciò, secondo i due presidenti degli Atc un funzionario regionale avrebbe contravvenuto le indicazioni attuando immediatamente il piano di controllo. "Sono state eseguite numerose battute di caccia dal 3 giugno da squadre composte da cacciatori privati, sotto la direzione di responsabili di settore e della polizia provinciale" continuano le associazioni, che hanno invitato a sospendere ogni operazione segnalando la situazione al comandante della polizia provinciale di Teramo e sottolineato di non aver segnalato nessun nominativo
di cacciatore iscritto o ammesso agli atti che poteva essere utilizzato per l’attuazione del piano di contenimento".

"Una situazione che sicuramente non avrebbe seguito la normativa – scrivono i denuncianti – tanto che in assenza di una preventiva segnalazione da parte dei comitati di gestione degli Atc Vomano e Salinello la polizia provinciale non poteva, anzi non avrebbe potuto avvalersi di singoli cacciatori ammessi o iscritti agli stessi, violando in difetto il disposto di leggi regionali".